In uno spazio di rara bellezza alla Specola, Osservatorio Astronomico di Padova, il gallerista Neri Pagnan di NP-ArtLab ha presentato la Mostra Changing Shapes con Opere di Giulio Paolini, Leonardo Dalla Torre e Frédérique Nalbandian. Incredibili i busti dell’artista francese realizzati grazie alla lavorazione e manipolazione del Sapone di Marsiglia. Changing Shapes è strettamente legato al concetto di cambiamento e frammentazione della materia. Tre diversi artisti in dialogo tra loro : mostra assolutamente da vedere fino al 25 novembre 2023
Tre artisti di generazioni differenti accomunati da un forte interesse nei confronti del mondo classico ma proposto con occhi diversi. Frammenti e busti di statue si alternano a immagini appartenenti alla Storia dell’Arte e ai Maestri della pittura del passato.
Le tre sculture di Giulio Paolini (Genova, 1940), realizzate in gesso, prendono il nome di “Proteo”, “Proteo (II)” e “Proteo (III)” che si rifanno al mutevole dio greco che aveva la capacità di trasformarsi in qualsiasi forma desiderasse. Citazione, duplicazione e frammentazione sono i tre temi che emergono in questa serie e che riassumono i temi intellettuali cari all’artista stesso. Come il multiforme Proteo, anche questo gruppo scultoreo può essere ammirato da diverse angolazioni dando vita a una meditazione poetica sulla natura metafisica della pratica artistica. Una visione pittorica della classicità ci viene offerta da Leonardo Dalla Torre (Venezia, 1995). Nello spazio da egli dipinto, prendono forma corpi, volti e sguardi rievocati dalle forme della pittura del passato delineate dai Maestri della Storia dell’Arte. Esse vengono utilizzate come pretesto per attuare un intervento inaspettato. La forma viene spesso compromessa, sottratta e stravolta.
Il dialogo continua con l’artista francese Frédérique Nalbandian (Mentone, 1967). Tre imponenti busti, realizzati grazie alla lavorazione e manipolazione del sapone di Marsiglia, prendono il nome di “Panacée I”, “Panacée II” e “Panacée III” e rappresentano la dea greca della guarigione universale. I lunghi drappi che coprono i corpi della divinità ricordano l’espressività del periodo classico. Se il visitatore potesse toccare le sue opere dopo essersi bagnato le mani, si attiverebbe un processo di cambiamento della materia stessa rendendo la scultura in continuo divenire e cambiamento. Si viene di conseguenza a creare un ulteriore dialogo con la contemporaneità che coinvolge lo spettatore al processo creativo dell’opera stessa.

CHANGING SHAPES è strettamente legato al concetto di cambiamento e frammentazione della materia e della percezione dell’opera stessa. Un continuo divenire che permette a chi osserva di meditare e riflettere sulla natura metafisica della pratica artistica dei tre diversi artisti in dialogo tra loro.


21/10> 25/11/2023
NP-ArtLab
Vicolo dell’Osservatorio 1/C
35122 – Padova (PD)
exhibition space
Thursday – Saturday, 12.00 – 19.00
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