L’esposizione “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, che sarà allestita in Basilica Palladiana dal 22 dicembre 2022 al 7 maggio 2023, è l’ultima rassegna di rilievo internazionale del ciclo “Grandi Mostre in Basilica”, ideato dal Comune di Vicenza con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza per valorizzare le eccellenze culturali della città.
Curata dal Museo Egizio, in particolare da Corinna Rossi, Cédric Gobeil e Paolo Marini, sotto il coordinamento del direttore del Museo Egizio, Christian Greco, la mostra racconta la vita quotidiana nell’antico Egitto, con un focus particolare su Tebe e Deir el-Medina, il villaggio, fondato intorno al 1500 a.C., dove scribi, disegnatori e artigiani lavoravano per costruire e decorare le tombe dei faraoni nelle Valli dei Re e delle Regine.
«Con la mostra “I creatori dell’Egitto eterno. Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone”, osserva Francesco Rucco, Sindaco di Vicenza, si completa il ciclo delle tre grandi rassegne di rilievo internazionale volute dall’amministrazione comunale di Vicenza e organizzate con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze culturali del territorio, coniugando originalità e attrattività nelle proposte espositive. Dopo la grande mostra “La Fabbrica del Rinascimento”, grazie ad una fattiva collaborazione con il direttore del Museo Egizio Christian Greco, questa esposizione accoglierà capolavori che giungeranno da Torino, accompagnati da una serie di eccezionali prestiti provenienti dal Museo del Louvre di Parigi. Questo terzo importante evento è reso possibile grazie alla consolidata collaborazione tra Musei civici, Teatro Comunale e Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, il gruppo di lavoro tutto vicentino che ha dato vita all’operazione culturale delle tre grandi Mostre in Basilica».dal Louvre di Parigi: capolavori della statuaria, sarcofagi decorati, rotoli di papiro, bassorilievi, stele dipinte, anfore e amuleti. Molti i tesori nascosti provenienti in gran parte dalle collezioni del Museo Egizio, che verranno svelati in occasione dell’esposizione. Tra questi il sarcofago antropoide di Khonsuirdis e il celebre corredo della regina Nefertari proveniente da una delle più belle tombe della Valle delle Regine, che torna in Italia, a Vicenza, dopo diversi anni di tour all’estero, in prestito a musei ed enti internazionali. Ci sono poi oggetti inediti, che fanno parte della Collezione del Museo Egizio, che verranno esposti per la prima volta a Vicenza. Il Museo Egizio, infatti, custodisce circa 40 mila reperti, di cui attualmente 12 mila fanno parte della collezione permanente. Reperti e papiri, custoditi nei depositi del Museo, sono oggetto di continue ricerche scientifiche che coinvolgono atenei, archeologi e restauratori di fama internazionale per poi diventare protagonisti di progetti espositivi temporanei, non solo all’interno dell’Egizio.
La mostra si arricchisce di una serie di installazioni multimediali, esperienze immersive e riproduzioni in 3d come quella che narra la storia della sepoltura dello scriba Butehamon o quella che proietta gli acquerelli dell’archeologo e architetto francese Jean-Claude Golvin, realizzati negli ultimi 40 anni, che ricongiungono gli oggetti al loro contesto originario.
