Importante inaugurazione per “Questioning the Functionality”, l’esposizione congiunta delle opere di Mattia Bosco (Milano, 1976), Chiara Lecca (Modigliana, 1977) e Dennis Oppenheim (Electric City, Washington, 1938 – New York, 2011), presso la Galleria Fumagalli di Milano. Fino al 2 dicembre 2022
Giunto al sesto appuntamento, prosegue il programma espositivo “MY30YEARS – Coherency in Diversity” che il critico Lóránd Hegyi, Cavaliere della Legion d’Onore, ha ideato e curato per la Galleria Fumagalli con l’obiettivo di celebrare i 30 anni di carriera di Annamaria Maggi alla guida della galleria, nonché stimolare nuove letture dei paradigmi dell’arte contemporanea alla luce di inediti confronti tra dodici artisti seguiti o rappresentati dalla galleria.
Gremito il vernissage della mostra curato con la solita professionalità e competenza da Paola Mazzuccato che aveva tra i suoi ospiti più di 300 persone tra collezionisti ed amici, che si sono fatti coinvolgere dagli effetti sensuali delle opere di Mattia Bosco e Chiara Lecca che paiono sfruttare al massimo le qualità materiche per attivare l’immaginario e la fantasia dello spettatore. Mentre le opere di Dennis Oppenheim – provenienti dal periodo in cui sperimenta Land Art e Body Art, con contaminazioni tra loro – evitano ogni tipo di spettacolarizzazione teatrale e sono il risultato di un’osservazione oggettiva del corpo umano e della sua interazione con l’ambiente circostante.
Tra gli ospiti, che hanno ammirato le opere, anche Alberto Rusconi, Antonio e Paola Nicodemo Veronesi, Federica Colussi, Camilla Chiabra Camozzi, Massimo e Cristiana Roda, Sergio Antonini, Filippo Zucchi Frua, Arturo Artom, Luca Caramaschi, Uccio e Gisella Ramondetti, Luisella Fornaroli, Roberto Sigala, Antonella Camerana, Alberto e Stefania Fumagalli, Giuliana Cella, Oletta Citterio, Cristina Giacomelli Scribani, Antonella Cultrera di Montesano, Maurizio Delfino, Katia Ferri Melzi D’Eril, Cesarina Ferruzzi, Halima Hadir, Andrea Zamparini, Daniela Javarone, Linda Melchioni, Sonia Raule Tato’, la stilista Angela Bellomo, Davide Bertellini, Silvana Fiolini, Maurizio Paternò’ di Montecupo, Lilly Pesenti Pigna, Giampaolo Re, Tommaso e Liana Riccoboni, Stefano e Arlette Zonca, impossibile citarli tutti.








































Le opere di Chiara Lecca evocano manufatti o conformazioni architettoniche in cui elementi organici e inorganici si ibridano dando vita a forme sensuali e provocatorie. Tali opere, realizzate con materiali inaspettati come pellicce e vesciche animali trattati con tassidermia, sono esposte in maniera teatrale, quasi esibizionistica, e si manifestano come oggetti passivi ma desiderabili, da utilizzare ma senza una funzione ben definita, che quindi destabilizzano e mettono in dubbio qualsiasi potenziale funzionalità.
Anche le indagini di Mattia Bosco si concentrano sulla messa in discussione della funzionalità dell’opera, con particolare attenzione ai diversi stati della materia e ai loro diversi tipi di funzionalità che sono determinati dalle metamorfosi o dal cambio di contesto. In effetti, i possibili cambiamenti di contesto delle cose e i sottili interventi sui materiali generano una ridefinizione permanente della funzionalità e dell’interpretazione dell’oggetto.

Iniziato nel 2021 e in atto fino al 2023, il ciclo espositivo “MY30YEARS – Coherency in Diversity” si compone di 8 mostre e coinvolge 12 artisti della galleria. Ogni mostra prevede l’esposizione congiunta di tre artisti (ognuno dei quali è coinvolto nel ciclo due volte), le cui opere dialogano su temi specifici, individuati quali ricorrenti nell’arte contemporanea. Il programma, unicum nel suo genere, mira a proporre il superamento di certe categorizzazioni artistiche a favore di interpretazioni più libere dei linguaggi e delle interrelazioni tra artisti di generazioni e contesti differenti.
