
Una giornata , il 25 novembre , tutta dedicata ad una riflessione-confronto sull’importanza dei gesti concreti a favore delle donne vittime di violenza e sull’importanza dell’uso delle parole giuste, organizzata da Pettenon Cosmetics , azienda tutta padovana, che si occupa di bellezza, partendo dal presupposto, fondamentale ed imprescindibile che non c’è bellezza esteriore senza aver conquistato prima una bellezza interiore. Questi i principi ispiratori dei due imprenditori padovani, i fratelli Gianni e Federico Pegorin, giovani e convinti sostenitori , insieme al GRUPPO POLIS di correre in aiuto per contrastare il fenomeno della violenza di genere. Il Presidente Gianni Pegorin, si è fatto intervistare da Gothanews in occasione di questo viaggio di rigenerazione che molte donne, troppe, si trovano ad affrontare:
D. Qui alla Pettenon vi occupate di bellezza femminile; l’azienda è trainata da due uomini circondati da un universo di donne. Oggi è stato trattato il tema della violenza sulle donne partendo dalle parole: cosa si sente di dire un uomo come lei che corre in aiuto ai più fragili concretamente, con i gesti e le parole, ad un altro uomo che invece i gesti e le parole li usa nel modo più sbagliato?
Tutti dobbiamo, indistintamente, cercare di renderci più disponibili all’ascolto, far sviluppare e crescere all’interno della persona, dell’uomo in questo caso, i propri sentimenti e cercare di trasmettere una positività ed una consapevolezza che non sei solo ed al centro del mondo. Non è facile. La cosa più difficile è sviluppare una consapevolezza nell’uomo violento. Soprattutto inserirli in un percorso che li aiuti a capire la gravità dei loro gesti. Sicuramente il focus è molto sulla donna, però anche l’uomo è da curare per dare consapevolezza alla violenza che ancora troppo spesso non viene riconosciuta.
Lei non pensa che bisogna anche parlare di PREVENZIONE , partendo dall’educazione.
Si sono d’accordo. Purtroppo, in questo, neanche i media ci aiutano; si fa la pubblicità di giocattoli aggressivi per i maschietti, di Barbie per le femmine e quindi c’è proprio una radicalizzazione nella cultura di base che va completamente estirpata e rieducata, e non è una cosa semplice, ne siamo consapevoli.
Prevenzione ed educazione, ma partendo dalle scuole. L’attitudine alla violenza si tramanda quasi come una componente genetica. Si crea una ereditarietà della violenza: un bambino o una bambina vittima di violenza facilmente svilupperà da grande un’attitudine alla violenza di genere oppure facilmente diventerà una donna che subirà violenza entrando nuovamente in uno schema familiare già vissuto. Cosa ne pensa?
La scuola è importante quando c’è una prevenzione vera e una formazione degli insegnanti. Loro dovrebbero avere un profilo più alto sul tema, e poi le famiglie sono importanti, aiutando a dare maggiore consapevolezza, partendo dall’educazione all’indipendenza economica e di sentimenti. Nel nostro caso, noi fratelli maschi , siamo stati fortunati: abbiamo avuto una madre che ci ha cresciuto con questi valori che poi abbiamo voluto, in quanto uomini, trasferire sul lavoro e nel nostro impegno sociale.
Senz’altro un valore aggiunto come imprenditori – uomini di successo; tuttavia abbiamo di fronte ancora un mare di sommerso nel campo della violenza di genere. I numeri sono ancora preoccupanti. Come si concretizza l’impegno di Pettenon ed in cosa consiste?
C’è CASA VIOLA , dove vengono rifugiate donne, vittime di violenza ed in difficoltà, in genere inviate dai servizi sociali che però non riescono ad avere mezzi economici sufficienti e non ce la fanno a coprire tutte le esigenze del territorio. Diamo il nostro contributo di tipo economico per consentire la prosecuzione di questi progetti del GRUPPO POLIS, che comprendono anche altri impegni nel sociale con i disabili, con LA BUSSOLA che si occupa di uomini disagiati , indigenti. Il nostro comunque è un investimento importante che per il momento si limita al sostegno economico di queste strutture, ma anche di altre realtà disagiate; per il futuro si vedrà, siamo aperti e disponibili a sostenere ciò in cui crediamo. Con il gruppo Polis così come negli altri nostri interventi in aiuto a persone in difficoltà, amiamo molto verificare poi di persona e toccare con mano queste realtà che supportiamo perché non bisogna perdere il contatto con realtà diverse dalla nostra. Poi, indubbiamente, bisogna lavorare molto sulla formazione delle persone.
La facciamo anche da noi in azienda nel nostro piccolo cerchiamo di dare il nostro contributo condividendo con i nostri dipendenti, per esempio, giornate come questa.
Anche il progetto di Debora Leardini, la mostra fotografica TRIP, visibile in azienda fino al 24 dicembre, è un segno tangibile e visibile anche alle persone che lavorano con voi per non essere indifferenti.
La mostra è un’occasione per capire di più un fenomeno che va ben oltre, e dare un’immagine e una voce diversa ai casi che non si conoscono e si ha paura di raccontare. Non bisogna arrendersi ad essere sensibili alle esigenze di chi è in difficoltà e farlo con ogni mezzo, aiutare queste donne a capire, a non vergognarsi della loro condizione, aiutarle a riconoscere la situazione di disagio. Giornate come quella di oggi servono a questo: condividere, informare e confrontarsi.
Grazie al Presidente Gianni Pegorin , al suo tempo, al suo impegno costante e continuo.