E’ accaduto ieri a Padova; più di duecento persone accorse a vedere il nuovo grande e visionario progetto di Giorgio Chinea Canale, titolare del Giorgio Chinea Art Cabinet, spazio espositivo che alloggia nel bow window dello storico Caffè Pedrocchi, gioiello della citta patavina, ieri teatro di un set cinematografico che ha visto la più celebre performer italiana, Giovanna Ricotta, tornare sul tappeto performativo con un progetto dedicato appunto alla Diva.

Giovanna Ricotta ha dedicato tre opere a tre dive: Anna Magnani, Isadora Duncan e Diamanda Galàs. Rispettivamente, attrice, ballerina e vocalist. Queste tre dive sono in realtà tre icone dell’antidiva. Donne coraggiose, precorritrici del contemporaneo. Anna Magnani, antidiva del cinema, ha sempre recitato intrisa di un realismo che era agiva da frizione nei confronti delle pose stucchevoli del divismo anni ’50. Un carattere forte, crudo, una recitazione appassionata e struggente. Mai affettata, mai licenziosa. La Duncan: con il suo corpo libero, la prima a spogliarsi nuda per ballare. Una danza scevra da pose e moine, il corpo vero che si esprime limpido. E Diamanda Galàs, il Demetrio Stratos al femminile. Con la sua voce ha rivoluzionato il canto, di fatto una performer vocalist.
Le tre Dive sono state presentate in tre lavori da Giovanna Ricotta: glitterate ma contornate da puntine da disegno, borchie, elementi forti che trasmettono il graffio, il timbro personale di queste tre grandi donne del mondo dell’arte.
I lavori di Ricotta sono poi inscritti in una cornice che ricorda la specchiera delle dive, quelle dei camerini che abbiamo visto in mille film, ma anche stavolta con il tocco ruvido del contemporaneo. Acciaio grezzo su sfondo specchiante. Ancora un cortocircuito: la cornice diventa parte integrante dell’opera d’arte. Le opere resteranno esposte fino a settembre. Il trittico titola “Sorprendimi”.

Spostiamoci adesso verso la scalinata che dal pronao conduce ai piani nobili del Pedrocchi, alla sala Rossini. Abbiamo una lunga scalinata ricoperta da un tappeto rosso, ai lati una fila di lampadine accese che ricordano le lampadine delle cornici dei suoi lavori ma che sono anche il tratto distintivo e luminoso della diva. Qui si è sviluppata la performance. Buio. La scritta SORPRENDIMI compare sulla volta della scalinata.
A rompere il silenzio la voce della Magnani in un pezzo del monologo tratto dal film “Amore” di Rossellini girato nel 1948. E sulla voce straziante della Magnani, compare lei, Giovanna Ricotta.
Pettinata da diva anni ’50, un abito rosa, un trucco dorato e glitterato e le sue iniziali, GR tatuate sul volto. GR, Giovanna Ricotta ma anche Grazia Ricevuta, spiega l’artista.

In mano ha un bicchiere da cocktail. Comincia a danzare, con le movenze sincopate della Duncan. Scende la scalinata, il volto tragico della Magnani. E poi, coup de thêatre, con gesto secco rompe alcune lampadine. Mentre lo fa, nel momento in cui i vetri della lampadina schizzano in aria, si leva l’acuto, l’urlo mastodontico di Diamanda Galàs.
E il pubblico va in estasi.
Giovanna Ricotta poi scende la scala, si sdraia sugli scalini, si contorce, gioca col bicchiere, lo lascia a terra e risale le scale.
Un moto ascensionale che l’artista ripercorre dall’alto al basso e dal basso all’alto.
“Diva” questo il nome della performance, rappresenta anche la vita artistica di Giovanna Ricotta. Era il 2016 quando Giovanna si era congedata dal mondo dell’arte attraverso un grandissimo lavoro: un’urna funeraria nera che conteneva polvere di grafite.
Finalmente Giovanna Ricotta, grazie al giovane curatore e gallerista Giorgio Chinea Canale, torna alla vita artistica più luminosa che mai. Un’ottima risalita sotto i riflettori, quelle lampadine che lei rompe ma che, nonostante il buio, tornano ad illuminarla e a sorprenderla: perché un vero artista, lo è per sempre.
Il pubblico numeroso ha potuto assistere alla performance grazie ad un maxischermo messo a disposizione da Bang & Olufsen Padova e posizionato sul pronao del Caffè Pedrocchi.

Scroscianti gli applausi che hanno avvolto artista e gallerista. Anche Padova è rimasta… sorpresa! Un evento questo che lascerà il segno, un importante trampolino di lancio per Giorgio Chinea Canale che ha da poco acquisito anche un ulteriore spazio espositivo, sempre nel corpo dello storico caffè Pedrocchi: il negozio di cachemire e cravatte “L’eleganza” è diventato il prolungamento dell’Art Cabinet. E molto presto il gallerista ci stupirà con altre strepitose novità e nuovi artisti internazionali.