Dalla 76^ Mostra del Cinema appena conclusa, negli spazi di Radio Italia allestiti all’interno del palazzo del Casino , una chiacchierata con LUCA WARD , attore , doppiatore , voce ufficiale di Radio Italia,…CHE DA PICCOLO VOLEVA FARE IL PILOTA..:

L.W.         Accompagno la radio durante la giornata , lancio dei programmi, dei concerti dei cantanti italiani; faccio una trasmissione che va in onda la mattina sull’oroscopo e una trasmissione che va in onda il sabato e la domenica mattina sul cinema , quindi presento i film in uscita. Lavoro con loro da 14 anni con grande orgoglio perché Radio Italia è una radio indipendente e a me piacciono le persone indipendenti; non parlano di politica e il parlato è sempre molto poco.. una bella forma espressiva mi piace mi diverto molto. A me piace molto la radio e questo è un modo per esserci. Credo che la radio sia e sarà  – e i dati poi lo confermano in effetti – forse la comunicazione del futuro

R.D. spiegaci meglio, perché dici questo? 

L.W.         perché la radio ha un’immediatezza, forse quasi più dei social, ed è in continua evoluzione; la televisione è un po’ vecchia e al cinema ci sono poche idee. Infatti gli ascolti sono altissimi; si parla di milioni e milioni di ascolti… Radio Italia,  RTL, RDS RADIO 101.. vengono ascoltate da 9-10  milioni di persone. In radio le fake news non arrivano, è vera e senza filtri.

R.D. Quali sono i tuoi progetti dopo questa parentesi alla Mostra del cinema dove abbiamo capito che non vieni da attore ma da voce per la radio?

L.W.         Dopo Venezia.., sono preoccupato..; ho un botto di lavoro gigantesco. C’è il doppiaggio di una serie con Russel Crowe , serie molto bella dove lui è truccato in un modo praticamente irriconoscibile; fa un ruolo terribile.. di un uomo spietato, molto cinico… ruoli che credo lui non abbia mai fatto. Stiamo ripreparando Ulisse ‘il piacere della scoperta’ con Alberto Angela il sabato sera: grande sfida vinta dalla RAI che con questo programma è riuscita a catturare l’ascolto dei giovani: la vittoria più alta perché ha preso la fascia di età che va dai 13 ai 45 che è un’impresa quasi impossibile. Poi c’è il teatro, dove mettiamo in scena con il Sistina e la regia di Massimo Romeo Piparo, THE FULL MOUNTY, che nonostante siano passati più di 20 anni dal film è attualissimo perché parla di questi sei operai che perdono il lavoro, vanno in cassa integrazione e si inventano un lavoro: diventano spogliarellisti; e questa è la cosa che ci preoccupa di più a tutti perché ci dobbiamo spogliare..però, alla peggio, mettiamo dei cartonati e via…(ride..n.d.r.)

E’ una bella sfida, veniamo da Mamma mia che ha avuto quasi 600.000 spettatori – una cosa immensa – però, devo dire che questa messa in scena è molto bella; ti aspettiamo a vedere lo spettacolo.. mi chiami e t’invito.

R.D. Grazie!! Ci sarò senz’altro. Chi ti accompagnerà in questa nuova avventura teatrale?

L.W.  C’è Paolo Conticini, Ionis Bascir, Gianni Fantoni, Nicolas Vaporidis, poi un corpo di ballo strepitoso, l’orchestra dal vivo che è meravigliosa.. Massimo (Romeo Piparo n.d.r.) è molto bravo a mettere in scena questi lavori

Roberta Dall’Oglio, giornalista GothaNews, con Luca Ward

R.D.  Attore, doppiatore, radio,  teatro…che altro?

L.W.  Sono fortunato si , mada ragazzino mi dicevano più cose sai fare, più lavori. Io cerco di tenermi sempre impegnato su più fronti. Devo poter lavorare sempre tutti i giorni Se fai solo una cosa hai dei periodi di fermo io invece per fermarmi, lo devo decidere. Non è il lavoro che decide per me… lo devo decidere io.

R.D. E’ un lavoro si , ma è anche passione; sei figlio d’arte, tre generazioni di attori…

L.W. E’ diventata una passione, ma io da piccolo volevo fare il pilota; la mia vera passione era il volo. Io sono di Ostia, lì c’era la pista B25 che da Fiumicino parte e salta proprio sul mare, ed io stavo sempre con gli occhi puntati all’insù a vedere questi bestioni e la mia curiosità di sapere come fa a volare una cosa così pesante. Ai tempi, non c’era internet. Mi compravo libri sul volo e lì mi appassionavo , ma all’epoca diventare pilota era difficilissimo, molto costoso e quasi impossibile; c’erano due compagnie in Italia. Poi, ho perso mio padre che ero un bambino e ho capito subito che dovevo rimboccarmi le maniche così ho fatto l’attore che era il mestiere che avevo in casa, altrimenti non l’avrei fatto.

R.D.  Bè Luca, è andata bene direi, sei un bravissimo attore, un artista di grande successo.

L.W.  Sì, diciamo che, per essere un attore indipendente , non avendo nessuno dietro che spinge  – e in molti casi questo accade-  è andata bene, sono contento.

R.D.  Che consigli puoi dare ad un giovane che vuole intraprendere questa strada?

L.W.  Andate all’estero ragazzi! Bisogna prepararsi ad essere mondiali. Preparatevi per una carriera internazionale, imparate le lingue per poter lavorare ovunque. Non puntare solo ad un paese troppo piccolo come l’Italia che è un paese piccolino, le produzioni sono poche, di cinema se ne fa poco , di televisione se ne fa un po’ di più, ma lavorano sempre gli stessi ; non c’è il coraggio di cambiare, di andare su nuovi volti. Ci sono giovani ragazzi preparati ,straordinari ma non sono nessuno e nessuno se li prende., nessuno ci punta. Bisognerebbe avere il coraggio di cambiare strada ma mancano i produttori. Anni fa  noi italiani venivamo a Venezia e ci portavamo via i premi, non con la forza…ce li davano. Il nostro Cinema era potentissimo. Ora i film italiani non se li vede nessuno, è troppo di nicchia. Cinecittà ,il più grande centro cinematografico del mondo,  è fermo da anni. I teatri sono chiusi. Anche le scuole sono poche, il Centro sperimentale di cinematografia e la Silvio d’Amico , ma sono piccole , accolgono poche persone. Poi ci sono tante realtà private che lasciano il tempo che trovano e poi c’è il DAMS… che purtroppo è il nulla, non serve a niente, non prepara . Non esistono scuole come in America,  L’Actor’s  studio , scuole che preparano attori, registi,  montatori, sceneggiatori,  scuole che fanno un percorso. In Italia tutto questo non c’è; noi che abbiamo insegnato il cinema a tutto il mondo siamo gli ultimi. Dunque ragazzi, per  poter scegliere, siate mondiali!!

R.D. Senti Luca, spingiamo i ragazzi ad essere mondiali, allora parliamo anche di ambiente che non se ne parla mai abbastanza?

L.W.  Ecco brava, parliamo di ambiente.. Abbiamo fatto un casino.! La sensibilizzazione delle coscienze, il ruolo educativo, che deve partire da noi tutti. Io faccio parte di una generazione – sono del ’60 – che non aveva certe attenzioni; fumavo e gettavo i mozziconi per terra, era normale; non si faceva la differenziata, eravamo abituati in un altro modo. Oggi è diverso. Adesso non mi succede più; fumo le sigarette e le metto nel pacchetto; lo stesso faccio a casa con la differenziata. Deve partire da noi. I miei figli certi gesti li fanno in automatico; io a volte ancora ci devo pensare, ma deve entrare nella coscienza di tutti il senso di responsabilità verso l’ambiente in cui viviamo e che lasceremo ai nostri figli. L’educazione al rispetto dei luoghi che sono nostri, deve partire da noi singoli, dal nostro esempio quotidiano. Ricordo Pelé, un grandissimo , un’icona del calcio, in pubblico beveva solo acqua, neanche la coca cola, perché, diceva, poi mi vedono i giovani e lo fanno anche loro… e non va bene un bicchierino di ruhm solo a casa. Se parte da loro, l’esempio, da questi grandi personaggi, è importante , poi le persone ti vengono dietro.

R.D. Lavoro a parte, passioni nel tempo libero?

L.W.  Tempo libero…, il mare, noi a casa, tutti il mare. Mio padre era grande uomo di mare – come pure mio nonno che era uno dei più grandi armatori di navi da lavoro a Boston – e ci ha trasmesso questa grande passione; a casa siamo tutti istruttori subacquei… Ecco una cosa che ci piace fare tutte le estati , quando facciamo le immersioni , ci divertiamo a fare gli ‘operatori ecologici del mare ’, raccogliamo di tutto, dalle bottiglie di plastica , ai rifiuti di plastica , tutto quello che troviamo lo raccogliamo in queste ‘immersioni ecologiche’ .

R.D.  Luca, chiudiamo questa bella chiacchierata, ma dimmi qualcosa della tua vita privata la tua famiglia, una bellissima famiglia, una moglie stupenda tre figli?

L.W.  Si, una bella famiglia , una moglie fantastica, proprio mamma; pensa che lei, appena rimasta incinta, ha detto, – basta , io smetto e faccio la mamma – un’attrice in piena carriera quando l’ho conosciuta; lei si è formata a Los Angeles al Lee Strasberg, bellissima, parla 7 lingue,  contesa da ‘mostri sacri’ del cinema mondiale, Dustin Hoffman e Al Pacino  erano pazzi di lei; ormai sono passati dodici anni.. un po’ mi dispiace, ma è stata irremovibile. Sono sicuro che in fondo in fondo, un po’ le manca. In Italia purtroppo, quando superi una certa età non lavori più. Sarebbe bello invece poter vedere ancora i nostri Grandi attori che hanno tanto da insegnare, ma che purtroppo sono messi da parte perché troppo vecchi.

Spero che un altr’anno alla Mostra del Cinema di Venezia vogliano scegliere  un Padrino che ne so, Giancarlo Giannini o Gigi Proietti, i nostri Mostri sacri del cinema italiano che hanno fatto la storia del cinema e che hanno ancora tantissimo da dare e da dire e che ci farebbero fare una gran bella figura, anche all’estero!

Con questo suggerimento agli organizzatori della Mostra, da parte di Luca Ward, chiudiamo quest’amichevole chiacchierata , in attesa di rivederci presto a teatro per farci quattro sane risate; nel frattempo… hai conquistato un’ascoltatrice in più a RADIO ITALIA!!

Foto trasmesse da Luca Ward